lunedì 22 aprile 2024

CANI RANDAGI AVVEENATI A COMISO. INDAGA LA POLIZIA LOCALE

 Comiso - Venerdì 19 aprile, di pomeriggio la Polizia Locale di Comiso è stata allertata circa il ritrovamento di alcuni cani di grossa taglia, verosimilmente randagi e privi di microchip, come verificato dagli stessi agenti, vittime di un presunto avvelenamento. Gli agenti, giunti sul luogo accompagnati da una volontaria, hanno trovato le carcasse di quattro cani ed uno in gravi condizioni che, immediatamente traferito presso un ambulatorio veterinario, pare sia in lenta ripresa.

La sindaca Maria Rita Schembari spiega che "è stato disposto nell’immediato di interrare le quattro carcasse in apposita area comunale e di procedere alla bonifica dell’area del ritrovamento. Contemporaneamente, il Comandante della Polizia Locale ha provveduto con le proprie specifiche attività di indagine, inviando alla Procura della Repubblica di Ragusa gli atti consequenziali a carico di ignoti contro “chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”. Mi amareggiano questi episodi che stigmatizziamo con forza e che sono indice di una profonda mancanza di sensibilità”. 


BIMBO MORTO DOPO I MORSI DEI CANI. AIDAA PRESENTA ESPOSTO. "I DUE PIT NON HANNO NESSUNA COLPA"

EBOLI (22 aprile 2024) Questa mattina un bambino di soli 15 mesi è morto dopo essere stato morsicato da due pibull a Campolongo in provincia di Salerno. Secondo le prime ricostruzioni il bimbo era uscito in braccio alla mamma o allo zio ed sarebbe stato aggredito dai pitbull che lo hanno mortalmente morsicato, una versione che ovviamente andrà confermata dai riscostri e dalla ricostruzione esatta dei fatti sulla quale stanno lavorando carabinieri e magistrati. Unica cosa accertata è che i due pit non erano di proprietà della famiglia del bambino ma di un'altra coppia che non viveva più li ma aveva lasciato in quel posto i cani. Sulla vicenda intervangono gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente  AIDAA che nelle prossime ore presenteranno un esposto per chiedere la ricostruzione esatta di quanto accaduto. Scrivono infatti gli animalisti:"Allo stato attuale l'unica certezza è che i cani erano incostusiti nel senso che i padroni li avevano lasciati sul posto mentre vivevano altrove, noi comunque diciamo da subito che prima di gettare la croce addosso ai due cani è fondamentale capire la dinamica dei fatti che vanno ricostruiti passo dopo passo ed ovviamente vanno verificate le posizioni dei proprietari sulle quali dovessero emergere responsabilità saremo pronti alle oppurtune azioni legali. Il nostro primo pensiero è per il dolore dei familiari a cui vanno i nostri sinceri sentimenti di dolore e vicinanza per quanto accaduto. Ma- conclude il comunicato animalista- vogliamo smentire categoricamente i dati sul numero delle aggressioni diffusi da una associazione di consumatori che parla di decine di migliaia di aggressioni dei cani  agli umani ogni anno, la diffusione di simili dati serve solo a creare paura ma sopratutto non corrisponde affatto alla realtà".

FOTO ANSA

CUCCIOLO DI 4 MESI PARALIZZATO DA UN COLPO DI CARABINA. AIDAA PRESENTA DENUNCIA E METTE TAGLIA DA 3.000 EURO SULLA TESTA DELLO SPARATORE

VALDERICE (TP 22 APRILE 2024) E' stato trovato in una strada di Valderice in provincia di Trapani con le zampe posteriori paralizzate. Si tratta di un cucciolo di cane di 4 mesi, randagio che a prima vista ai soccorritori è parso investito, ma dopo essere stato portato dal veterinario e sottoposto ad esami clinici  è stata riscontrata la presenza di un piombino da carabina conficcato in una vertebra che ha causato la paralisi alle zampe inferiori al cucciolo. Sulla vicenda interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che ha annunciato una denuncia contro ignoti per maltrattamento di animali. Ma gli animalisti non si fermano qui e in un breve comunicato scrivono che:"Non è possibile che a distanza di pochi giorni dall'investimento volontario della cagnolina ad Alcamo vi sia un altro atto di violenza feroce contro un cucciolo di 4 mesi che rischia di perdere l'uso delle zampe anteriori per sempre. Noi- scrivono gli animalisti di AIDAA- mai come in questo caso saremmo contenti di pagare una taglia di 3.000 euro che mettiamo sulla testa del criminale che ha compiuto questo gesto infame e che sarà pagata a chi con la sua denuncia rilasciata ai termini di legge alle forze dell'ordine e successivamente con la sua testimonianza resa in sede processuale aiuti a conaìdannare in via definitiva in responsabile di tale gesto criminale".


CANE LEGATO AL BALCONE E CON LA MUSERUOLA SALVATO DALLA POLIZIA

 Intervento degli agenti della polizia municipale in via Archirafi, a Palermo. Diversi volontari hanno segnalato la presenza di un cane pastore belga Malinois che per tutta la mattinata e fino al pomeriggio era stato legato al balcone e con la museruola.Diverse le richieste inviate al Comune. A sollecitare l’intervento degli agenti è stato l’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli, presentatosi sul posto. I poliziotti della municipale hanno verificato la situazione e prenderanno provvedimenti nei confronti del proprietario. Tra l’altro, non sarebbe la prima volta che il cane viene attaccato al balcone per ore.



BOCCONI AVVELENATI A MASSINO VISCONTI

 Massino Visconti – A seguito della segnalazione da parte di un cittadino i carabinieri forestali di Lesa hanno riscontrato la presenza di bocconi avvelenati nei sentieri boschivi in località “Monte” nel Comune di Massino Visconti. I bocconi, costituiti da pezzi di carne con all’interno una evidente presenza di granuli di colore blu, sono stati repertati ed affidati all’Istituto zooprofilattico per le successive analisi.

Sono quindi state disposte a Massino Visconti e nella aree boscate in località “Monte”, ispezioni da parte di  pattuglie cinofile antiveleno dei carabinieri forestali, al fine di individuare la presenza di altri bocconi avvelenati.

Le unità cinofile antiveleno sono specializzate e composte da cani selezionati e addestrati alla ricerca di bocconi avvelenati; vengono impiegate per la bonifica di aree ove si sospetta la presenza di esche letali posizionate dall’uomo.

Sono altresì in corso attività di monitoraggio delle aree al fine di approfondire e, nel caso, individuare elementi che possano portare al riconoscimento del responsabile.

Il rilascio sul territorio di bocconi avvelenati costituisce una grave violazione di natura penale, al pari delle altre forme di bracconaggio, cui si aggiunge la pena della reclusione da 4 a 6 mesi se ne deriva la morte dell’animale.

Si raccomanda attenzione a chi frequenta la zona con animali da affezione.



domenica 21 aprile 2024

LE ZANZARE TIGRE SONO PERICOLOSE ANCHE PER I NOSTRI CANI

 La filariosi è una malattia parassitaria pericolosa che può colpire indistintamente cani, gatti e altri animali domestici. È provocata dalla filariaun verme che prende questo nome per via della sua forma sottile e allungata, che ricorda appunto un filo.La filariosi è una malattia parassitaria pericolosa che può colpire indistintamente cani, gatti e altri animali domestici. È provocata dalla filariaun verme che prende questo nome per via della sua forma sottile e allungata, che ricorda appunto un filo.La malattia passa da un animale malato a uno sano seguendo uno schema ben preciso: l’animale malato è un vero e proprio serbatoio della patologia: nel suo torrente circolatorio, infatti, sono presenti le cosiddette microfilarie, ovvero lo stadio larvale più piccolo del parassita. Quando una zanzara punge un cane malato, ad esempio, le microfilarie passano nell’insetto dove si sviluppano fino allo stadio intermedio, infestante per il cane. La zanzara punge poi un cane sano e le larve “intermedie” vengono trasmesse nel torrente circolatorio del cani. 


Attraverso il sangue, le larve raggiungono le arterie polmonari (i grossi vasi sanguigni vicino al cuore) dove si fermano e, in 3-4 mesi, diventano un parassita adulto. I parassiti in forma adulta possono sopravvivere fino a ben 7 anni e, una volta che gli esemplari maschi e femmine hanno raggiunto la maturità sessuale, si riproducono per rilasciare nel sangue le microfilarie. Il ciclo appena descritto appartiene esclusivamente alla Dirofilaria immitis che, come abbiamo visto, causa la pericolosissima filariosi cardiopolmonare. La dirofilaria repens, al contrario, dopo l’infestazione resta nel sottocute, dove raggiunge la maturità sessuale. La filariosi non è così semplice da individuare, soprattutto perché nei cani la malattia può essere asintomatica per molti anni. Eppure, i sintomi riconoscibili sono molti e un po’ di attenzione da parte di chi accudisce il pet può fare la differenza.

Come riconoscere la fliarosi nei nostri animali

La sintomatologia della filariosi generalmente insorge lentamente con tosse cronica, seguita da affanno respiratorio e debolezza. Possiamo poi ritrovare altri importanti segnali nell’inappetenza e la perdita di peso.

Le alterazioni a livello dei grossi vasi vicino al cuore possono inoltre determinare insufficienza cardiaca. talvolta può accadere però che la malattia esordisca in modo acuto a causa della formazione di trombi conoseguenti alla morte spontanea dei vermi: in questi casi si può manifestare sia la difficoltà respiratoria che la tosse con sangue.


Attraverso il sangue, le larve raggiungono le arterie polmonari (i grossi vasi sanguigni vicino al cuore) dove si fermano e, in 3-4 mesi, diventano un parassita adulto. I parassiti in forma adulta possono sopravvivere fino a ben 7 anni e, una volta che gli esemplari maschi e femmine hanno raggiunto la maturità sessuale, si riproducono per rilasciare nel sangue le microfilarie. Il ciclo appena descritto appartiene esclusivamente alla Dirofilaria immitis che, come abbiamo visto, causa la pericolosissima filariosi cardiopolmonare. La dirofilaria repens, al contrario, dopo l’infestazione resta nel sottocute, dove raggiunge la maturità sessuale. La filariosi non è così semplice da individuare, soprattutto perché nei cani la malattia può essere asintomatica per molti anni. Eppure, i sintomi riconoscibili sono molti e un po’ di attenzione da parte di chi accudisce il pet può fare la differenza.



sabato 20 aprile 2024

BAGHERIA. DUE GIOVANI PICCHIANO UN CANE E CERCANO DI SEPPELLIRLO VIVO. DENUNCIATI


Due giovani, di 20 e 22 anni, che avrebbero picchiato un cane e tentato di seppellirlo ancora vivo sono stati denunciati dalla polizia a Bagheria (Palermo) per maltrattamenti ad animale. Ad avvertire le forze dell’ordine è stata una donna, che ha visto la seguente scena: l’animale era circondato da giovani dai 14 ai 22 anni, aveva un filo di ferro attorno al collo e non riusciva più ad aprire un occhio. Una volta sul posto, gli agenti hanno liberato il cane dal cappio e poi hanno bloccato e identificato il gruppetto di ragazzi. L’animale è stato poi affidato ai vigili urbani e portato in una clinica veterinaria. Ora, come riporta la pagina Facebook dell’associazione animalista Asva Sicilia, è stato dimesso e si trova in un canile. “La fortuna del povero cane è quella di aver trovato qualcuno che ha deciso di non essere omertoso. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere, un gruppo di ragazzini, fra i 14 e i 20 anni, che stava lì a guardare. Devo ringraziare i poliziotti, due angeli, perché non hanno sottovalutato l’accaduto riuscendo a salvare una vita”, ha dichiarato a PalermoToday Roberta Pecoraro, dell’associazione Asva, che, insieme all’amministrazione comunale di Bagheria sta seguendo il caso.

Il personale veterinario si è preso cura del cane, risultato privo di microchip, a spese dell’amministrazione comunale. “Immediatamente dopo i fatti, sono stato informato tramite una chat apposita perché abbiamo capito l’importanza di fare rete con le associazioni”,