sabato 25 febbraio 2012

RATTI DA PASTO: UN ORRORE ED UN BUSINESS DI CUI ANCHE GLI ANIMALISTI FINO AD OGGI HANNO TACIUTO. ORA BASTA.


RATTI DA PASTO: UN MERCATO DA 400.000 EURO L’ANNO

Molto spesso sentiamo parlare dei topi di laboratorio, cresciuti e poi destinati ai famigerati esperimenti dei vivisettori, di loro si sono interessanti in molti, ed in alcuni casi sono nati dei veri e propri centri di recupero di questi animali “a fine carriera” o salvati in qualche modo dalle grinfie dei ricercatori che li usano per testare di tutto e di più. (esistono addirittura dei topi a cui sono state trapiantate le cellule umane per la crescita dei capelli che fanno di loro dei veri e propri topi capelloni). Mai o quasi si parla invece di un'altra razza di animali, anche loro allevati con uno scopo preciso, morire mangiati dagli animali esotici e per restare nella sola categoria dei ratti, mangiati dai serpenti. Stiamo parlando dei ratti da pasto. Il mercato di questi topi destinati a diventare cibo vivo (o congelati) per i serpenti è un mercato in questi anni in continua crescita, al punto che sono nati in Italia diversi negozi specializzati nella loro vendita, e ovviamente non mancano i “rifornitori” di ratti da pasto anche su internet dove  sono una decina i siti che vanno per la maggiore che forniscono questi animali vivi o surgelati ai possessori di serpenti e di altri rettili che si cibano di loro. Esistono dei veri e propri tabellari dei prezzi, per i quali i ratti da pasto di taglia xxl costano mediamente dai 4 ai 5 euro, mentre un topolino bianco da pasto viene a costare dai 70 centesimi ad un euro. Ad essi si affiancano anche siti e negozi online che vendono insetti destinati all’alimentazione. Il tutto per un giro commerciale di oltre 400.000 euro. “A noi come AIDAA interessa poco l’aspetto commerciale in se- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale dell’associazione animalista- quello che vogliamo denunciare è che di questi animali allevati per diventare cibo per altri animali non parla nessuno, cosi come poco si parla in verità anche degli allevamenti intensivi di ovini, bovini, polli e conigli destinati a diventare cibo per i nostri animali di casa. Certo si tratta di un filone che meriterebbe un maggiore approfondimento, certo è che è un aspetto dei diritti e della tutela degli animali fino ad oggi trascurato, sul quale in qualche modo vorremmo accendere una luce, perché se è giusto parlare di tutela degli animali d’affetto o di lotte contro la vivisezione ci pare un po ipocrita far finta che esistono animali di serie b destinati al macello, ma anche veri e propri allevamenti di milioni di ratti bianchi uccisi o fatti mangiare vivi dai serpenti che stanno nelle teche delle case degli italiani. Dal nostro punto di vista almeno quest’ultimo aspetto sarebbe di semplice soluzione, basterebbe lasciare i serpenti  e gli altri esotici nel loro habitat naturale ed il problema sarebbe risolto alla fonte”.