domenica 20 luglio 2014

TIGLI VIA EMILIA. LA DENUNCIA PRESENTATA DA AIDAA ALLA FORESTALE


SICCOME IN QUESTI GIORNI ALCUNI PERSONAGGI CHE STANNO EVIDENTEMENTE SPECULANDO PER NASCONDERE LA PROPRIA IMMOBILITA' SULLA VICENDA DEI TIGLI DI VIA EMILIA A COLOGNO MONZESE STANNO INSINUANDO CHE LO SCORSO 31 MARZO AIDAA NELLA PERSONA DEL PRESIDENTE NAZIONALE LORENZO CROCE NON AVREBBE PRESENTATO DENUNCIA CONTRO IL SINDACO PUBBLICHIAMO QUI IL DOCUMENTO CHE E' STATO SIA INVIATO SECONDO LE DISPOSIZIONI DI LEGGE AGLI INTESTATARI IN OGGETTO SIA CONSEGNATA DIRETTAMENTE AL CORPO FORESTALE DELLO STATO NELLA SEDE MILANESE DI VIA VITRUVIO NELLE MANI DELL'ISPETTORE GIANVICENZO E SUCCESSIVAMENTE ALLA MANIFESTAZIONE DI FINE MAGGIO COPIA DELLA MEDESIMA E' STATA INVIATA ANCHE ALLA DIGOS DI MILANO. 
PUBBLICO QUI DI SEGUITO IL TESTO COMPLETO DELLA DENUNCIA.
    ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
    Via Roma 62 – 20010 PREGNANA MILANESE
    Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
    Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
    AIDAA nel web:
    http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/ 
    Mail:press.aidaa@libero.it-direttivo.aidaa@libero.it-presidenza.aidaa@libero.it
    Telefono 392 6552051 – 3478883546 – 0222228518
    AL COMANDO PROVINCIALE DI MILANO
    CORPO FORESTALE DELLO STATO
VIA VITRUVIO 43
20123 MILANO
cp.milano@corpoforestale.it


ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE PENALE DI MONZA


AL SOVRINTENDENZA DEI BENI CULTURALI
E DEL TURISMO
DI MILANO
PIAZZA DUOMO 14 MILANO
ALLA CORTE DEI CONTI REGIONELOMBARDIA
via marina 5
20121 milano
ESPOSTO TAGLIO 192 TIGLI SU VIA EMILIA NEL COMUNE DI COLOGNO MONZESE


Io sottoscritto Lorenzo Croce nato a Rho il 23 aprile 1964 nella mia funzione di presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA venuto a conoscenza del fatto che in Cologno Monzese l'amministrazione comunale ha deciso il taglio di 192 tigli che fiancheggiano da circa 50 anni via Emilna eche a detta dell'architetto Bettoni responsabile dell'ufficio tecnico del medesimo comune sono in classe A e quindi in perfetta salute mi rivolgo a codesta procura della repubblica presso il tribunale penale di Monza, a codesto comando provinciale del Corpo Forestale dello stato di Milano e a codesta sovrintendenza dei beni culturari e del turismo di Milano per denunciare quanto segue:
Il comune di Cologno Monzese ha approvato con propria delibera di consiglio comunale numero 1 in data 24 gennaio 2013 il piano urbano del traffico, in data 26 novembre 2013 con delibera numero 60 il consiglio comunale di Cologno Monzese approvava il piano triennale delle opere pubbliche cittadine, questi atti prevedono un progetto per il rifacimento del collettore delle acque bianche in via Emilia, e la realizzazione di una pista ciclabile, opere che saranno in parte realizzate dalla CAP Holding con sede legale in via Mulino num. 2 palazzo u 10 20090 Assago Milano sede amministrativa tel 02/8250210.
Tale progetto la cui approvazione definitiva dovrebbe essere prevista per mercoledi 2 aprile con delibera della giunta municipale di Cologno Monzese prevede oltre alla realizzazione della pista ciclabile e quant'altro anche l'abbattimento di 192 tigli in perfetto stato di salute (vedi fotografie), tale abbattimento a nostro avviso non trova alcuna forma di reale necessità in quanto oltre a ledere l'aspetto culturale ed architettonico del viale in questione la cui valorizzazione culturale appare quantomeno pregiudicata per molti anni a seguito del previsto abbattimento dei tigli, considerati oramai parte integrante della strada.
Inoltre vale la pena evidenziare che nel predetto progetto depositato presso l'ufficio tecnico del comune di Cologno Monzese del quale il sottoscritto ha avuto modo di prendere visione in data 18 marzo 2014 insieme agli agli esponenti del locale comitato contro l'abbattimento dei tigli di Via Emilia non esiste alcuna relazione agronomica, ne valutazione di impatto ambientale, ne altro documento accompagnatorio che giustifichi in qualunque misura la necessità dell'abbattimento degli stessi olmi, anzi in quell'occasione lo stesso architetto Bettoni su mia specifica domanda ha ribadito che i tigli sono considerati in classe A e che seppure non esistono documentazioni che attestino lo stato reale di salute, ne relazione agronomica sull'abbattimento questi sono da considerare alberi sani e che il loro abbattimento è stato previsto solo per economicità della realizzazione del progetto e per la necessità di mettere in sicurezza i marciapiedi.
Appare evidente che tali argomentazioni sono da considerare puerili e non certamente in linea con eventuali motivazioni valide allo scopo di tutelare ad esempio la pubblica incolumità dei cittadini in quanto il problema delle radici affioranti da un primo esame visivo non appare assolutamente di importanza rilevante e che la messa in sicurezza dei marciapiedi e la realizzazione della pista ciclabile (che finisce su di un incrocio senza soluzione di continuità) sono di per se motivi facilmente superabili con una leggera modifica del progetto ed il conseguente rialzo di pochi centimetri del livello del marciapiedi rispetto alla carreggiata ed alla realizzanda pista ciclabile.
Ma sempre nel progetto in questione si evidenzia come per la realizzazione della pista ciclabile nonostante l'abbattimento dei tigli previsto si sia arrivati ad una riduzione ai minimi termini previsti dalla legge delle carreggiate in entrambi i sensi di marcia, motivo questo che porterebbe ulteriori rischi al traffico veicolare e allo stesso traffico della pista ciclabile anche se secondo il medesimo progetto la stessa sarebbe protetta da un leggero cordolo e dalla presenza di aiuole e alberelli di medio fusto.
Appare evidente che questo progetto nella sua totalità non rispecchia quelle che sono le norme di salvaguardia dell'ambiente previste dalla normativa europea del 2013 ed inoltre non trova alcuna necessità reale di abbattere gli alberi in questione anche a fronte della protesta popolare che ha portato alla raccolta da parte del comitato locale di oltre mille firme inviate al sindaco di Cologno Monzese che non ne ha tenuto in alcun modo conto.
Tenendo conto del fatto che a fronte di questa decisione scellerata del comune l'Associazione scrivente ha chiesto con petizione alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo in data 19 marzo 2014 la possibilità di valutare che tale filare venga considerato monumento ambientale europeo e che lo stesso Parlamento Europeo ha risposto con propria lettera in data 24 marzo 2014 numero di protocollo 305707 di aver iscritto la petizione all'elenco delle petizioni da valutare con il numero 0661/2014 nel ruolo generale delle petizioni della predetta commissione.
Valutato che con il proprio comportamento il sindaco, e la giunta di Cologno Monzese determinano la violazione dei principi di buona amministrazione cosi come previsto dalla legge.
Che tale intervento ai fini urbanistici e culturali determina una inutile opera il cui costo si aggira attorno ai 300.000 euro che saranno a carico dell'amministrazione comunale e che tali costi meritano la necessità di ulteriori approfondimenti e controlli da parte della corte dei conti regionale a cui è inviato in copia il presente esposto.
Che tale progetto proprio per l'assenza delle relazioni agronomiche e della valutazione di impatto ambientale se approvato lascerebbe ipotizzare a carico del sindaco di Cologno Monzese, della giunta comunale e del responsabile dell'ufficio tecnico i reati di cui agli articoli 452, 422 quater e 452 quinques del codice penale realitivi al reato di danno ambientale, disastro ambientale ed alterazione del patrimonio naturale e della fauna e della flora secondo il quale chiunque illegittimamente sottrae o danneggia vegetali cagionando il pericolo concreto di una compromissione durevole per il patrimonio naturale è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da duemila a ventimila euro.
Nel caso specifico si ravvisano anche le aggravanti in quanto si tratta di danneggiamento permanente del patrimonio in ambito urbano e storico.
Vista anche la somma prevista a bilancio per l'abbattimento e lo smaltimento degli alberi oggetti del presente esposto si chiede alla corte dei conti regionali un'azione di verifica sulla possibile violazione delle norme di spesa del pubblico denaro.
Per questi motivi l'associazione italiana difesa animali ed ambiente nella persona del suo presidente nazionale pro-tempore Lorenzo Croce espone denuncia nei confronti del sindaco di Cologno Monzese Mario Soldano, dei componenti la giunta comunale e dell'architetto Bettoni per i reati di cui sopra e chiede agli enti preposti un intervento immediato sia per impedire il taglio dei tigli, sia per indagare sulle attività di violazione della normativa europea sull'ambiente urbano, sia per la violazione degli articoli del codice penale, sia sul reato di distoglimento di fondi pubblici destinati ad un opera inutile.
Inoltre il firmatario di questa denuncia chiede di essere avvisato ai sensi dell'articolo 408 del codice penale qualora codesti le procure in oggetto decidano per l'archiviazione del presente atto.


Milano 31 marzo 2014




in fede
lorenzo croce