martedì 9 gennaio 2018

BASELLI ACCUSATO DI STALKING A MADRE E SORELLA E STRAGE DI GATTI

È la storia di una «convivenza» difficile. Di rapporti familiari tesissimi, di un’eredità contestata, di denunce e controdenunce. E di alcuni gattini che «per dispetto» secondo la parte offesa sono diventati il bersaglio della rabbia. A processo — per stalking, calunnia e per l’uccisione di due cuccioli — c’è Luigi Baselli (già noto alle cronache per il sequestro del suo doberman Jordan), denunciato dalla sorella Maria Antonietta. Chiamata in aula a riferire dei «continui atti persecutori» del fratello nella cascina di famiglia a Quinzano, il giudice Maria Chiara Minazzato ha voluto si mettesse a verbale «che la teste ha deposto con tono agitato e molto nervoso»: ha raccontato dei «pessimi rapporti da troppo tempo», delle prime denunce dopo l’apertura del testamento del padre («picchiò mia madre e minacciò di morte il mio bambino»), degli «inutili» accordi di transazione e dei tanti episodi di stalking: le strombazzate di clacson per entrare in azienda agricola alle sei del mattino, gli ingressi veloci in auto per causare disturbo, gli insulti riferiti da terze persone, tra cui il comandante dei vigili («se perdo le cause dò fuoco a tutto e li faccio morire carbonizzati dentro») e «il cambio di stile di vita a cui ci ha costretti, perché di lui abbiamo paura». Fino alla morte di Grigino, l’adorato gatto del figlio di Maria Antonietta («che è rimasto traumatizzato»). Lucidissimo il racconto della mamma, Dionice, 85 anni. Era il 10 settembre 2015. «Ero in casa con mio nipote» che non aveva ancora 6 anni. Ho sentito Jordan abbaiare, l’ho visto aggredire il gattino saltando sul parapetto della finestra dove cercava di proteggersi. Se l’è portato via: gli ho tirato un bastone ma non l’ha lasciato. È uscito dal portone fino al campo e io con lui: Luigi l’ha seguito con il trattore, non l’ha richiamato. Anzi, è passato tre o quattro volte sul corpo del gattino che rantolava. Ero terrorizzata. Quando sono rientrata mio nipote piangeva disperato». Alla mamma e al papà (che a sua volta ha riferito di «una quotidianità invivibile») chiederà di chiamare i carabinieri «per denunciare lo zio. Che ha ucciso il mio gattino».
EDOARDO STOPPA HA DIFESO IL BASELLI ACCUSATO DI STRAGE DI GATTI.