sabato 11 febbraio 2012

PATACCHE E PATACCARI OVVERO GIORNALISTI UN TANTO AL METRO....


PATACCHE E PATACCARI (OVVERO GIORNALISTI A TANTO AL METRO)

E’ di ieri l’ultimo attacco ai nostri comunicati ed al nostro lavoro, l’ennesimo attacco grossolano portato avanti da una giornalista a me sconosciuta che ha dato dei giudizi sull’operato della nostra associazione senza mai avermi una volta chiesto un informazione, ne a me ne ad altri nostri responsabili. Un attacco gratuito al quale abbiamo risposto e risponderemo invitando i giornalisti a vedere i nostri data base. Un attacco che merita non solo la querela di rito ma per la signora che ha scritto questo articolo anche una protesta scritta al suo ordine dei giornalisti, perché il pressappochismo che stà dietro questo nuovi censori è non solo idiota, ma anche facilmente confutabile. Vi cito solo un paio di casi capitati con nomi e cognomi. Il primo risale al mese di Agosto quando fui chiamato dal giornalista del gazzettino padano Yari Pilati che mi chiedeva informazioni su come confezionavamo i nostri comunicati, passando subito dopo alla solita storia dell’ordine dei giornalisti che mi avrebbe espulso nel 1992, a parte il fatto che sono passati venti anni e che nel frattempo ne sono successe tante di cose (tutte bellamente ignorate). Il giornalista che probabilmente aveva avuto il compito di incastrarmi fu da me invitato ad agosto del 2011 a visitare i nostri data base, dopo di lui parlai con il suo capo redattore Paolo Pardini ovviamente invitato anche lui. Nessuno si è mai fatto vedere. Ma sono proseguiti gli attacchi del PILATI portati in maniera diretta ed indiretta, dimentica ovviamente il signor Pilati di menzionare il fatto che lui stesso è stato autore di un servizio sull’impegno di AIDAA per salvare un parco a Milano in cui espresse per il nostro operato nel caso specifico parole di apprezzamento. In questo caso omissione e bugie fanno il paio ed anche per lui è pronta la lettera ai suoi superiori e all’ordine dei giornalisti al quale fa sempre riferimento parlando di me. C’è poi la storia dei siti internet che hanno attaccato sulla vicenda degli animali morti nella notte di capodanno. Noi abbiamo annunciato il rischio di morte per 5.000 animali in realtà abbiamo avuto dati molto minori che abbiamo poi comunicato. Ci si accusa di aver gonfiato i dati della previsione per obbligare i comuni ad emettere le ordinanze contro i botti di capodanno?? Anche qui anziché fermarsi alle prime cinque righe dei comunicati dei centopercento animalisti che parlano di me (la fonte maggiormente citata e che inizio a pensare serva a questi signori per farsi un poco di pubblicità sulla mia pelle visto che sono emarginati dal movimento), sarebbe stato sufficiente che queste teste di uovo avessero fatto un passo indietro leggendo i comunicati dello scorso anno emessi dalle varie sedi locali delle associazioni nazionali di tutela degli animali, per verificare che il numero degli animali di cui si denunciava la morte per l’anno precedente in seguito ai botti di capodanno era ben maggiore rispetto a quello che noi avevamo preventivato ( e poi per fortuna smentito dai fatti come da noi stesso riconosciuto). Qui oltre al pressappochismo c’è la malafede. E nel loro caso querela in arrivo. Ovviamente siccome sono certo di vincerle tutte alla fine molti animali e associazioni ne beneficeranno e ringrazieranno. Occorre verificare le fonti prima di attaccare a man bassa. Si capisce che il giornalismo di una volta è finito, oggi ci sono questi pressapocchisti e bufalari che accusano senza prove e senza ricerca (e senza possibilità di replica se non in alcuni casi specifici). Poi se gratti gratti scopri che questi ti attaccano uno  per motivi di letto, l’altra perché collegata a gruppi ed associazioni che ci vedono come il fumo negli occhi. Perpetuare gli attacchi con articoli fotocopia contenenti menzogne non provate e non provabili a volte possono fare un effetto inizialmente positivo nel denigrare una persona (quella in questione sono io) ma a parte il fatto che si tratta di cose trite e ritrite smentite strasmentite e per le quali ogni svolta smentirò facendo copia incolla delle smentite precedenti. Si ma questi articoli rischiano di portare anche a processi e sentenza fotocopia. Ma i danni cari signori dovrete pagarli con euri veri mica con banconote in fotocopia. Cominciate a risparmiare.