sabato 27 ottobre 2012

CAVALLI DI GAIONE: AIDAA DENUNCIA I VETERINARI ASL

CAVALLI DI GAIONE: AIDAA DENUNCIA I VETERINARI ASL

Parma (27 Ottobre 2012) - Sulla vicenda dei cavalli di Gaione maltenuti e a nostro avviso maltrattati sta per scatenarsi l'interesse generale, in quanto a distanza di oltre due anni dalla prima denuncia presentata nel 2010 da AIDAA ora si stanno muovendo nello stesso solco altre associazioni tra cui una di tutela dei cavalli, con il rischio di creare solo una grande confusione. AIDAA nel 2010 ha presentato una denuncia nei confronti del proprietario dei cavalli, ma in diverse occasioni i veterinari della ASL competente hanno sempre dichiarato che questi cavalli stavano bene, quando gli stessi erano allo stremo. Dopo la seconda denuncia di AIDAA dello scorso mese di agosto, e dopo diverse segnalazioni dei cittadini impietositi dallo stato in cui venivano tenuti quei cavalli di proprietà del signor Boschi, denuncia accompagnata da immagini fotografiche nelle quali si evidenziava lo stato di maltrattamento degli animali sempre tenuti in condizioni disasostre, immagini che riguardavano in maniera particolare una cavalla (che aveva partorito da poco) che faticava a stare in piedi ci sono stati altri sopralluoghi dei veterinari ASL che non hanno mai provveduto al sequestro dei cavalli (unica soluzione per poterli salvare tutti).

Dopo alcuni giorni la cavalla è stata soppressa in quanto le sue condizioni erano assolutamente disastrose. Ora AIDAA lunedi invierà una denuncia alla procura della repubblica di Parma contro i responsabili del servizio veterinario della ASL competente e contro i veterinari che hanno permesso nell'arco di questi due anni il deperimento di questi sette cavalli.


"Ora a fronte di decine di appelli si è mossa anche striscia la notizia- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA -e si sono mosse altre associazioni, ben venga tutto quello che può servire non solo a far emergere il problema, ma quello che occorre è trovare una nuova casa a quei cavalli e noi ribadiamo che se chi di dovere ci avesse dato ascolto nel 2010 quella cavalla non sarebbe stata soppressa ed oggi non ci si troverebbe in questa situazione. Riteniamo che le responsabilità di questo maltrattamento siano da ricercare sia nel proprietario degli animali, che nei veterinari che si sono limitati in alcune occasioni a sanzionare il Boschi ma mai hanno visto bene di contattare chi quei cavalli per capacità e perizia poteva salvarli e metterli al sicuro gia da due anni. Ora ben vengano telecamere ed associazioni protezionistiche ma quello che serve è una cosa sola: il sequestro degli animali che i veterinari non hanno mai permesso e per questo saranno denunciati".