sabato 14 giugno 2014

MILANO. LA BANDA DELLE LADRE DI CANI


foto di repertorio

Milano (14 giugno 2014) Sono tre donne tra i trenta e i cinquantanni i vertici della banda delle ladri di cani che opera da diverso tempo a Milano e che ora è stata individuata dopo una serie di controlli serrati da parte dei volontari AIDAA del capoluogo lombardo. Le tre sono state segnalate alle forze dell'ordine, mentre lunedi scatteranno le denunce alla procura ma anche ai vigili urbani visto che a quanto pare una di queste si spaccia proprio per un "vigile ausiliario dell'ambiente" quanto effettua i finti sequestri di cani in prevalenza cuccioli che vengono dopo alcuni giorni affidati a famiglie ignare alle quale le tre spillano quattrini per inesistenti vaccinazioni e cure veterinarie. Il sistema che funziona da diversi mesi e che ha la copertura (speriamo involontaria) di un "associazione animalista" o presunta tale di cui le tre si dichiarano referenti milanesi e che è stata informata in via ufficiale dell'uso del suo nome da parte di queste ladre di cani. Il sistema è molto semplice, le tre da sole o in associazione girano settimanalmente i mercati rionali e le zone dove sanno essere presenti dei clochard o dei mendicanti con piccoli cani al seguito, spacciandosi per vigili in borghese si fanno consegnare il cucciolo o in cane minacciando spesso altrimenti di denunciare l'accattone di turno che spesso cede. Inoltre le stesse hanno messo su un gruppo di "ignari" complici i quali segnalano e portano alle tre donne i cani rinvenuti per strada che anzichè finire nel canile sanitario dove per legge dovrebbero andare finiscono in qualche "stallo provvisorio" spesso presso famiglie amanti di animali ignare del giro che le tre hanno messo in piedi. Una volta verificato con l'ausilio (speriamo inconsapevole) di veterinari compiacenti che il cane è senza microchip oppure intestato a persone che non andranno mai a reclamarlo si procede alla nuova intestazione (nel secondo caso attraverso la sostituzione del microchip) e il cane viene fotografato e poi messo sui socialnetwork e anche sui siti di annunci gratuiti. La famiglia che lo riceve in affidamento ignara di quanto sta dietro si ritrova padrona di un cane chippato spesso ex-novo senza sapere che lo stesso cucciolo spesso è frutto di un furto consapevole. Le tre in proprio o in concorso tra loro chiedono alla famiglia affidataria il versamento di una quota che va dai 50 ai 200 euro adducendo spese di mantenimento e di visite veterinarie effimere o del tutto inesistenti. "Solo nelle ultime tre settimane sono stati una quindicina i cani che nella città di Milano hanno trovato casa in questo modo- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- e questo ha permesso alle tre di incassare fino a 3000 euro che nel corso di un mese possono raddoppiare o triplicare. Ora le denunceremo per fermare questo immondo mercimionio di animali che avviene sotto gli occhi di tutti a Milano e di cui molti volontari onesti sono a conoscenza e non hanno mai avuto il coraggio di denunciare fino ad oggi. A tutti diciamo se volete un cane andate a prenderlo in un canile comunale o in un associazione- conclude il presidente di AIDAA- diffidate da chi  a titolo personale vi offre cani raccolti per strada senza che gli stessi siano prima passati dal canile sanitario, non sempre, ma molto spesso il rischio che si tratta di animali di provenienza furtiva è dietro l'angolo".