mercoledì 25 giugno 2014

RUBA DUE VITELLI E LI RIVENDE. DENUNCIATO

TRATTO DAL SITO 
GIORNALEDELL'UMBRIA.IT

Gli uomini  del Corpo forestale dello Stato del Comando di Spoleto, al termine di una lunga operazione di polizia giudiziaria, hanno denunciato all’Autorità giudiziaria  un commerciante di bestiame reatino responsabile del furto di vitelli  ai danni di  un allevatore  della stessa zona,  e  della loro successiva vendita ad un allevatore  di  Maiano  di  Spoleto.
L’allevatore reatino che aveva  subìto il furto, nello scorso  mese di aprile, ne aveva  fatto denuncia ai  Carabinieri,  dichiarando che gli animali rubati,  due vitelli dell’età di due-tre mesi di vita,  erano nati da fattrici di sua proprietà, nella sua stalla in località Poggio Bustone, in provincia di Rieti.
I carabinieri del Comando stazione di Rivodutri, Rieti, hanno richiesto la collaborazione alle indagini del Comando stazione forestale di Spoleto, il cui personale nei primi giorni del mese di maggio ha rinvenuto  presso un allevamento  bovino  in località  Maiano di Spoleto due vitelli di razza meticcia che il titolare riferiva  aver  regolarmente  acquistato alla fine del mese di aprile da un commerciante di bestiame di Greccio.
Acquisto regolare a suo dire poiché gli animali erano provvisti  dei  documenti di identificazione  ed  origine previsti.

Del rinvenimento era  stato  informato l’allevatore  autore della denuncia di furto che,  successivamente, accompagnato presso l’allevamento di Maiano di Spoleto, ha riconosciuto  senza ombra di dubbio come suoi  i  due vitelli, reclamandone la restituzione. 
Il personale della forestale ha sottoposto  a sequestro penale gli animali, affidandoli in custodia all’allevatore spoletino che li aveva acquistati.
Al fine di attestare l’effettiva identità, e proprietà, degli animali, gli uomini della  Forestale hanno effettuato accertamenti in collaborazione con i servizi veterinari delle Asl di Rieti e Foligno-Spoleto e richiesto alla Procura competente l’autorizzazione ad effettuare l’esame comparativo del Dna tra i due vitelli e le  presunte fattrici madri.
A seguito di tali analisi, l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e Marche di Perugia ha attestato la compatibilità tra il Dna dei vitelli oggetto del furto ed il Dna delle fattrici dichiarate in denuncia come madri, confermando quindi l’appartenenza dei due vitelli  a colui che ne aveva denunciato il furto.

Il commerciante reatino, che aveva venduto i vitelli all’allevatore spoletino, è stato pertanto denunciato all'autorità giudiziaria e dovrà rispondere sia del reato di furto di bestiame, il cosidetto “abigeato”, che prevede la reclusione fino a sei anni ed una multa, sia del reato di falso ideologico per aver falsificato la documentazione propedeutica alla vendita dei capi bovini, punito con la reclusione fino a due anni, e del reato di truffa, a seguito di querela,   punito con la reclusione fino a tre anni e una multa.